A cena con Gordon

Deluso dalla sua figura televisiva , sempre più lontana dai parametri dello chef legato al territorio e alla passione per la cucina, sono rimasto però affascinato e catturato dalla sua cucina, la quale è comunque rimasta a passo con i tempi e sempre alla ricerca di abbinamenti estrosi e sempre riuscitissimi.
Quella di Gordon Ramsey è la figura dello chef moderno, il quale ha fatto dell’ascesa del mondo della cucina la sua arma vincente per conquistare copertine su copertine dei maggiori magazine gastronomici.


Era fine maggio quando in vacanza a Londra ho avuto la fortuna di poter mangiare al suo ristorante;
il locale elegantissimo e curato in tutti i suoi particolari offre un’intimità quasi inusuale, il servizio è ineccepibile e attento , a mio parere anche troppo invasivo. La chicca del ristorante è senza dubbio la struttura in vetro situata al centro del locale, la quale è utilizzata come luogo di conserva dei vini. Tutto in perfetto stile British.
Per quanto riguarda il food (ciò che più ci interessa) , non ho da criticare assolutamente nulla e quindi mi limiterò, o almeno tenterò, di farvi vivere anche a voi un po’ di Petrus. Per poter assaggiare più piatti possibili ho scelto il menù dello chef, il quale senza dubbio ti da l’occasione di assaggiare le specialità; ciò che più mi ha colpito è stata l’apparente facilità nel trovare equilibri tra gusti che mai avrei abbinato, unendo ad esempio il fois gras con un chutney di frutta oppure utilizzando un aria di mandorle come accompagnamento per la carne. Inoltre ho trovato perfetto l’equilibrio tra il petto d’anatra e la salsa agli agrumi e zenzero, ed infine mi ha lasciato senza parole la  mousse di cioccolato e crema al frutto della passione all’ interno della quale vi era l’ idrolitina (anche nota come friccichina) la quale sorprendendomi mi ha regalato un sorriso a fine pasto.
Petrus, un’esperienza culinaria in 5D, infatti non è solo il gusto a farla da padrone ma vista, olfatto, tatto e anche l’udito sono coinvolti in un qualcosa di extrasensoriale , che io definisco alta cucina.